domenica 8 marzo 2009

Le opportunità emergenti della casa sostenibile.



Non solo bassi consumi: standard rigorosi per l'impatto sul territorio e la provenienza dei materiali.
Chi dice sostenibile dice duraturo. La recente esplosione del clean tech ed a esse connesse sono percio il rinnovamento di un'abilità antica.
Le preoccupazioni di come orientare gli edifici, l'efficienza delle loro forme e della gestione delle loro energie occupava gia gli architetti dell'Antica Roma e del Rinascimento, da Vitruvio, Palladio, all'Alberti.
L'importanza di restituire agli edifici il proprio valore termico, abbassare i consumi termici era una naturale ricerca dell'abitare.
In America l'edilizia verde dovrebbe vedere un investimento di 190 miliardi$ nei prossimi 20 anni, con la creazione di 9 milioni di posti di lavoro.
In Italia dove si pagano i Kw più salati d'Europa si moltiplicano le iniziative ed i progetti per promuovere l'edilizia sostenibile.
In Puglia è nato un distretto produttivo per l'edilizia sostenibile che raccolglie Cetma, Enea, Itaca, Politecnico e l'Università di Bari.
Mentre nel Trentino ha inaugurato la sede del Green building council, adottando il sistema di certificazione Leed, nato negli Usa nel 2000, ormai è diventato lo standard di oltre 60 paesi.
La vera novità portata da GBC, non è tanto la certificazione, ma quanto il modo di progettare e i suoi effetti di lungo termine non solo sul profilo immoboliare, ma su tutta la filiera che rappresenta il 14% del PIL nazionale.
Si inizia a pensare anche al cambiamento di alcune aree urbane, che senso ha avere una casa con una certificazione energetica, mentre si trova in un quartiere dove ci sono auto che inquinano, e case di vecchia generazione ?




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