venerdì 13 febbraio 2009

Il computer del Futuro.

Il computer del futuro e' piu' vicino. Ricercatori di Infm-Cnr e dell'universita' di Basilea hanno infatti dimostrato la possibilita' di controllare e modificare i bit di un elaboratore quantistico attraverso campi elettrici, facili da generare e dotati di enorme precisione spazio-temporale.
Un risultato, secondo gli studiosi, che elimina una delle difficolta' per la realizzazione di calcolatori con tecnologia a magneti molecolari. La ricerca e' pubblicata sulla Physical Review Letters.
Sfruttare i campi elettrici per manipolare i qubit dei computer quantistici del futuro, superando uno dei maggiori impedimenti per lo sviluppo di questa tecnologia, il poter manipolare i bit quantistici in modo rapido ed affidabile.
Questo e' dunque il risultato del lavoro teorico portato avanti da Filippo Troiani, del laboratorio Infm-Cnr S3 di Modena, in collaborazione con il gruppo di Daniel Loss, dell'Universita' di Basilea.
"Lo studio -spiegano i ricercatori dell'Infm-Cnr- offre un approccio in grado di accelerare lo sviluppo e la realizzazione di elaboratori quantistici basati sulla tecnologia dei magneti molecolari, dei minuscoli magneti quantistici, per portare nel nostro quotidiano apparecchi rivoluzionari per velocita' e capacita'".

"A breve, -continuano i ricercatori dell'Infm-Cnr- i componenti fondamentali degli elaboratori raggiungeranno dimensioni alle quali gli oggetti si comportano in modi radicalmente diversi da quelli previsti dalla fisica 'classica' a causa dell'insorgere di fenomeni quantistici.
Lungi dall'essere un limite pero', questi fenomeni sono una grande opportunita', perche' grazie ad essi gli scienziati potranno costruire computer e memorie incomparabilmente piu' veloci di quelli attuali".

"E -sottolineano- i magneti molecolari rappresentano proprio il potenziale mattoncino di questi computer quantistici, su cui fondarne le strutture come e' oggi per i transistor". "Sono infatti -aggiungono ancora- economici da realizzare anche a grandi scale, sono prodotti da processi di sintesi chimica e sono in grado di memorizzare informazione nel loro stato magnetico".

Si tratta quindi di un deciso passo avanti verso i supercomputer del futuro. "I magneti molecolari sono una delle possibili chiavi per accedere al mondo del calcolo quantistico. Semplici da realizzare e ben compresi, saranno probabilmente i mattoni con cui costruiremo memorie e unita' di calcolo avanzatissime" spiega Filippo Troiani, ricercatore del laboratorio S3 di Infm-Cnr di Modena e coautore della ricerca.
Che conclude: "Se questi bit quantistici possono essere manipolati tramite campi elettrici, allora una parte delle difficolta' legate al loro utilizzo in calcolatori puo' essere superata, e la ricerca applicata puo' contare su nuovi, piu' potenti e pratici strumenti per costruire le prime macchine quantistiche".




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