lunedì 16 febbraio 2009

Allarme meningite in un locale Animatrice in coma farmacologico.

Un allarme-meningite che, dalla provincia di Ferrara, rischia di estendersi anche a quella di Rovigo. Perché la paziente ammalata è un’animatrice di una discoteca molto frequentata anche dai giovani rodigini.


La ragazza, 20 anni, è stata infatti ricoverata e da sabato è in coma farmacologico all’ospedale Sant’Anna per meningite iperacuta. Sabato 7 febbraio la giovane aveva lavorato, come ogni fine settimana, alla discoteca Pomodoro, in via Padova, dove fa l’animatrice. Nel locale, molto alla moda, c’erano non meno di mille, millecinquecento ragazzi. Di Ferrara, naturalmente, ma forse anche della provincia di Rovigo, dato che il locale è una delle mete privilegiate anche dei polesani.


Tutti coloro che sono stati a ballare nel locale sono potenzialmente e rischio di contagio e devono sottoporsi alla profilassi. La meningite infatti è una malattia estremamente pericolosa, causata da virus o batteri; tra questi ultimi uno dei principali e più pericolosi è il meningococco. Nei Paesi occidentali il meningococco rappresenta uno dei fattori scatenanti più frequenti di questa grave malattia infettiva. La meningite batterica costituisce sempre un’emergenza che deve essere immediatamente trattata: poche ore possono essere determinanti per la sorte del malato. Per questo i sanitari consigliano a tutti coloro che sono stati in contatto con la ragazza una profilassi.

La giovane ha iniziato a star male venerdì mattina e in poche ore le sue condizioni sono precipitate. "Abbiamo svolto con molta rapidità le analisi: era meningococco con progressione molto violenta - ha spiegato il primario del reparto Malattie infettive del Sant’Anna Florio Ghinelli - E’ scattato il protocollo, i colleghi della sanità pubblica si sono attivati subito per la profilassi". Una profilassi che dovrebbero attuare tutti coloro che hanno incontrato la 20enne dal 5 febbraio in poi, questo infatti la fascia temporale nella quale la giovane avrebbe potuto essere infettiva per chi l’avesse incontrata.

"Una forma così violenta - sottolinea Ghinelli - fa supporre un contagio recente, di pochi giorni prima, ma certezze non ne abbiamo. Il rischio riguarda comunque chi ha avuto contatti diretti e stretti con la ragazza, magari all’interno di una stanza, non per interposta persona". Il quadro clinico della malattia varia molto in base all’età ed in particolare può essere molto atipico alle età estreme della vita, cioè nei bambini e negli anziani. La sintomatologia tipica nell’adulto è costituita da: cefalea, mialgie, fotofobia, vomito e ancora da febbre elevata, alterazioni di coscienza.


La ragazza ora è ricoverata in terapia intensiva con problemi respiratori e un edema cerebrale.

Centinaia le persone che hanno già chiesto informazioni ai centralini dell’ospedale, del pronto soccorso e dei distretti sanitari. Altrettanti i ragazzi che hanno già intrapreso la terapia di prevenzione.


Per quanto riguarda la meningite batterica, la terapia più adeguata risulta essere quella antibiotica. È molto importante sottoporre a profilassi tutte le persone che sono state a stretto contatto col malato, visto che la meningite è una patologia alquanto contagiosa e pericolosa. Al suo esordio la meningite batterica può presentare dei sintomi molto generici simili a quelli di altre malattie da raffreddamento e dell’influenza. Perciò, considerando che la maggior parte dei casi di meningite si verifica nei mesi invernali, si comprende come sia difficile diagnosticarla precocemente. Cosa che potrebbe essere successa anche alla giovane ferrarese, che potrebbe aver pensato ad una semplice influenza.







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