lunedì 16 febbraio 2009

Leggere tra le righe: l'arte della grafologia.

Scarabocchi, disegni infantili, scrittura non sono solo semplici linee tracciate su un foglio bianco, ma una reale espressione del sé, un'autobiografia attraverso cui raccontiamo noi stessi. Questo è il principio alla base della grafologia, la tecnica che ha come finalità la descrizione delle caratteristiche di personalità di un individuo attraverso l'interpretazione della sua grafia.

I giovani e la scrittura.

Anche la grafia degli adolescenti è diventata oggetto di studio dei grafologi, che il prossimo mese terranno a Firenze un congresso dedicato, appunto, ai giovani e alla loro scrittura. La loro grafia ha infatti svelato tutti i disagi del loro vivere in una società competitiva, tra cui ansia, inadeguatezza, desiderio di fuga e ricerca di protezione. Nel corso del congresso si parlerà della tendenza a scrivere in "stampatello", cioè quella che Anna Castelli, presidente dell’Associazione italiana di grafologia, definisce "grafia maschera". "E’ la scrittura della solitudine - spiega - quella cioè omologata e anonima, dietro cui ci si nasconde. E’ quindi uno schermo, un nascondiglio che rivela, però, una difficoltà nei processi di identificazione e socializzazione. E il fenomeno è dilagante tra i ragazzi".

La scrittura che va in su o in giù.

Quella che va in su è propria degli "ottimisti", di coloro cioè hanno iniziativa, sono intraprendenti e si impegnano per migliorare il proprio stato. L'eccesso, cioè una grafia troppo inclinata dal basso verso l'alto, può indicare una certa invadenza.

La scrittura che va in giù è propria invece dei "pessimisti", di coloro che pensano sempre di sbagliare, di essere perseguitati, sfruttati, colpiti da disgrazie. L'eccesso può indicare stati depressivi.

Pressione.

E’ indice della quantità di energia vitale di cui dispone. Quando la pressione è forte, si ha un soggetto dotato di una forte carica di energia che investe all’esterno in maniera concreta. Quando la pressione è debole il soggetto presenta una sensibilità sviluppata e sa cogliere anche gli stimoli più sottili dal mondo che lo circonda. La pressione media è invece tipica di colui che sa interagire con l’altro senza sforzi eccessivi.

Firma.

Se firma e testo sono tracciati con lo stesso stile, lo scrivente rivela una omogeneità tra realtà intima e realtà sociale, e si propone all'esterno così come è nel proprio intimo. Se firma e testo sono piuttosto diversi, tale diversità rivela una personalità che si propone agli altri in maniera dissimile da come è nella realtà interiore, per le motivazioni più diverse, manifestando una scarsa integrazione tra "io intimo" e "io sociale".

Margini.

Il margine sinistro rappresenta il distacco dal passato, quello destro suggerisce l’idea del distacco dal futuro. Raramente i margini sono totalmente simmetrici. In questo caso il soggetto è una persona ordinata e precisa, ma che teme l’imprevisto. L'assenza di margini rivela invece spontaneità o, se lo scritto è inestetico, invadenza. In questo il soggetto, attaccato al suo passato in modo quasi morboso ed esclusivo, si catapulta verso il futuro quasi senza respirare, e ha paura che le ore del giorno non gli bastino per completare quanto si è prefisso.






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