sabato 28 febbraio 2009

Nofollow: Informazioni su rel="nofollow"



Teoria:
Nofollow"
consente ai webmaster di inviare ai motori di ricerca le istruzioni "Non seguire i link presenti in questa pagina" o "Non seguire questo link".
In origine, l'attributo nofollow compariva nel metatag a livello di pagina e istruiva i motori di ricerca a non seguire (ovvero non eseguire la scansione) di qualsiasi link in uscita dalla pagina. Ad esempio:

Prima che il tag nofollow fosse utilizzato per i singoli link, impedire ai robot di seguire i singoli link su una pagina richiedeva un notevole impegno (ad esempio, reindirizzare il link a un URL bloccato in robots.txt).
Per questo motivo è stato creato il valore attributo nofollow dell'attributo rel, che consente ai webmaster di effettuare un controllo più mirato. Anziché indicare ai motori di ricerca e ai bot di non seguire tutti i link presenti nella pagina, ti consente di istruire facilmente i robot a non eseguire la scansione di un determinato link.
Pratica:

Ma chiunque gestisca un blog sa bene che il nofollow non ha prodotto alcun risultato utile. Lo spam arriva comunque (e sempre più) ed i link legittimi non hanno valore. Un buco nell’acqua, insomma.

Dato e considerato che su questo blog c’è la moderazione nei commenti per chi commenta la prima volta, c’è un efficace sistema antispam e c’è il tenutario che legge tutti i commenti che arrivano, mi è sembrato sciocco mantenere il nofollow ai link di chi invece scriveva commenti reali.

Per questo un anno fa, ho rimosso il nofollow dai commenti. Non solo non c’è nessun vantaggio nel tenere questo attributo, ma c’è vantaggio nel toglierlo. Inoltre, è un modo carino per ringraziare chi, con i propri commenti, aggiunge contenuto, opinioni, notizie e quant’altro.

Dopo un anno, posso trarre queste conclusioni:

  • i commenti safe su questo blog sono aumentati (certo, ci sono state anche altre cause insieme a questa), con tutti i vantaggi che questo comporta;
  • i commenti spam poi approvati sono rimasti gli stessi: zero;
  • questo blog ha guadagnato ulteriore autorevolezza agli occhi dei motori di ricerca (certo, ci sono state anche altre cause insieme a questa) e forse - boh, ditemelo voi questo - agli occhi degli utenti;

Quindi, anche le piccole preoccupazioni iniziali che avevo sulle conseguenze della mia scelta si sono sciolte come neve al sole. Non a caso, in moltissimi mi hanno seguito ed hanno fatto lo stesso (avrei voluto, per festeggiare questo anniversario, linkare tutti coloro che hanno rimosso il nofollow dal loro blog, ma sono davvero tanti. Facciamo così, se ne avete voglia, scrivetelo qui nei commenti).

Ci possono essere altre preoccupazioni in chi decide di non togliere il nofollow. Ad esempio, c’è chi dice “eh, ma così non perdo Pagerank?”. Questa domanda oramai mi ha sfracellato i coglioni (scusate, lo so, sembrava un post tanto serio e ben impostato, che questa affermazione può sembrare fuori luogo, ma…). Non solo perché dimostra la poca conoscenza del Pagerank, ma anche perché dimostra la poca conoscenza di quale sia il reale impatto del Pagerank all’interno dell’algoritmo che determina il ranking di una pagina su Google.

Attenzione: http://www.simonecarletti.it/blog/2007/04/come-google-yahoo-e-askcom-gestiscono-lattributo-no-follow-nei-link/

www.alverde.net/blog/link-affiliati-attributo-nofollow-e-posizionamento/880/ - 32k
www.michelem.org/wordpress-plugin-nofollow-free
www.google.it/support/webmasters/bin/answer.py?answer=96569&topic=15262 - 20k
http://www.google.it/support/webmasters/bin/answer.py?answer=96569&topic=15262
http://www.stefanogorgoni.com/293/un-anno-senza-nofollow/

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