venerdì 13 febbraio 2009

I gas inquinanti sono prodotti anche dalla Terra .

Almeno il 17% di etano e il 10% di propano sono prodotti dalla Terra. A sostenere che e' anche il nostro pianeta ad emettere gas inquinanti sono alcune ricerche condotte dal geologo del petrolio Giuseppe Etiope dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), realizzate in collaborazione con Paolo Ciccioli, chimico dell'atmosfera del Cnr di Montelibretti, ricerca, sottolinea l'Ingv, "che hanno cambiato molte convinzioni sui bilanci delle emissioni in atmosfera".


"Entrambi questi idrocarburi -spiega l'Ingv- hanno un ruolo importante nella formazione, in seguito a processi fotochimici, dell'ozono troposferico, un gas nocivo per la respirazione, al contrario dell'ozono stratosferico che svolge il ruolo positivo di filtro delle radiazioni solari ultraviolette, ed e' quindi da preservare". In precedenza lo stesso Giuseppe Etiope, con un altro gruppo di ricerca aveva determinato le emissioni geologiche di metano e aggiornato il rapporto dei cambiamenti climatici redatto dall'Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate hange), organo delle Nazioni Unite. Inoltre, nel 2007, l'ultimo rapporto Ipcc riporta per la prima volta le scoperte dell'Ingv.


"Recentemente Etiope -sottolinea l'Ingv- aveva dimostrato che anche le emissioni geologiche di gas dalle rocce del sottosuolo, ovvero il naturale 'respiro' del pianeta Terra, sono una fonte importante di metano: esse costituiscono almeno il 10% delle emissioni totali di metano in atmosfera e sono maggiori di altre fonti naturali o indotte dall'uomo". Adesso, la prestigiosa rivista Science pubblica il nuovo lavoro di Giuseppe Etiope e del collega del Cnr, Paolo Ciccioli, che indica come il degassamento terrestre e' responsabile anche dell'emissione di notevoli quantita' di etano e propano (idrocarburi piu' complessi del metano) che possono avere un impatto notevole per la produzione di ozono.


"Le ricerche, -afferma l'Ingv- suggeriscono che almeno il 17% di etano e il 10% di propano emessi in atmosfera derivano dal degassamento terrestre". "Siamo partiti dai dati relativi alle emissioni di metano che abbiamo pubblicato negli anni precedenti -dice il ricercatore Giuseppe Etiope- abbiamo poi esaminato le quantita' di etano e propano che si ritrovano insieme al metano nelle esalazioni geologiche e quindi calcolato i loro flussi. Un esercizio relativamente semplice ma che ha dato un risultato sorprendente".


"Queste emissioni di idrocarburi -sottolinea l'Ingv- si trovano principalmente nelle aree petrolifere: il gas accumulato nei giacimenti spesso fuoriesce e arriva in superficie naturalmente, attraverso faglie e rocce fratturate. Questo fenomeno, detto 'seepage' e' piu' diffuso di quanto si pensi. Giuseppe Etiope e' uno dei maggiori esperti di 'seepage' e le sue ricerche hanno rivoluzionato gli inventari globali delle sorgenti di metano. L'agenzia americana per l'ambiente (Epa) e quella Europea (Eea) stanno entrambe riformulando i loro inventari. Ora dovranno cambiare le tabelle anche per l'etano e propano.


"Questo risultato -spiega Enzo Boschi, presidente dell'Ingv- conferma che i processi geologici e geofisici, come il degassamento di idrocarburi, possono avere un impatto significativo sull'atmosfera e nell'ambiente in generale".

In particolare, "Le emissioni geologiche di metano -sostiene Etiope- ammontano ad almeno 50 milioni di tonnellate l'anno, ovvero 1/7 della quantita' emessa dalle attivita' umane, circa 360 milioni di tonnellate. Cio' equivale all'effetto serra prodotto da piu' di 200 milioni di auto guidate in un anno. Quella geologica e' la seconda sorgente naturale di metano, dopo le cosiddette 'Terre umide' e superiore ad alcune sorgenti indotte dall'uomo, come le discariche o il trattamento dei rifiuti".


"L'emissione geologica di etano e propano -continua il ricercatore dell'Ingv- sono stimate rispettivamente a circa 2-4 e 1-2,4 milioni di tonnellate ogni anno, ovvero 17% e 10% del totale, mediamente un quarto di quelle indotte dall'uomo e pari a 6.5 milioni di tonnellate". "Lo studio dei cambiamenti climatici -continua ancora Etiope- si basa sulla conoscenza delle emissioni dei gas inquinanti, gas serra o produttori di ozono, sia naturali che indotte dall'uomo. Le emissioni naturali non sono definite con precisione; sappiamo meglio quanto emette l'uomo. Se nel conto globale manca una parte delle emissioni non possiamo capire completamente le relazioni tra gas serra e cambiamenti globali".


"La scoperta di una nuova sorgente, come quella geologica, aumenta la 'responsabilita'' della natura e -aggiunge il geofisico- risolve alcuni rebus. I calcoli atmosferici hanno sempre suggerito una 'sorgente mancante' di metano e etano, a cui nessuno ha mai dato una spiegazione esauriente, ovvero doveva esserci da qualche parte una fonte finora sconosciuta. Le nostre ricerche suggeriscono che questa sorgente mancante e' proprio quella geologica naturale".

E riguardo le aree nel mondo eed i processi geologici che emettono questi idrocarburi, Etiope afferma: "Le emissioni geologiche di idrocarburi gassosi sono sparse in tutto il mondo. Esistono due principali tipi di aree, quelle dei bacini sedimentari dove esistono i giacimenti petroliferi e le aree geotermiche. Le emissioni nelle aree petrolifere possono avvenire da manifestazioni visibili, dette 'seep', sia in mare che sui continenti, e attraverso una invisibile ma diffusa esalazione dal suolo. Esistono probabilmente piu' di 10 mila seeps sui continenti, in almeno 90 paesi, e l'esalazione diffusa potrebbe interessare una superficie di circa 4 milioni di km2".


Etiope, inoltre, spiega cosi' il perche' finora nei bilanci globali questa sorgente non sia stata presa in considerazione. "In realta' -dice- era considerata piccola, trascurabile. Ma questo era solo una ipotesi sbagliata perche' di fatto mancavano misure e dati; nessuno aveva mai fatto studi approfonditi. La comunita' di esperti sul clima e sui gas serra non ha sempre una visione multidisciplinare e spesso ignora l'importanza di alcuni processi geologici sull'ambiente".


"Il lavoro pubblicato su Science e' invece il risultato di una collaborazione tra geologi e esperti dell'atmosfera, e da questa collaborazione -conclude- nacque l'intuizione dell'importanza delle emissioni geologiche di tutti gli idrocarburi gassosi". Ed ora gli inventari ufficiali delle agenzie ambientali governative come Ipcc o l'Epa degli Stati Uniti stanno modificando le loro tabelle.

Info: www.ingv.it





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