Nell'ambito del marketing il passaparola (indicato con l'espressione word of mouth) indica il diffondersi, attraverso una rete sociale, di informazioni e/o consigli tra consumatori.
Da sempre il passaparola definisce una comunicazione parlata face-to-face, ma, con l'evoluzione dei mass media, vengono prese in considerazione in questo ambito anche le conversazioni telefoniche, i messaggi di testi inviati tramite SMS o il web, i post dei blog, nelle community, i messaggi istantanei ed e-mail e comunque qualsiasi messaggio che permetta una interazione tra persone. Alle volte il significato di passaparola è utilizzato anche per indicare dei rumors, dei gossip, il "sentito dire" e le allusioni.
Il buzz marketing è quell'insieme di operazioni di marketing non convenzionale volte ad aumentare il numero e il volume delle conversazioni riguardanti un prodotto o un servizio e, conseguentemente, ad accrescere la notorietà e la buona reputazione di una marca.
Consiste cioè nel dare alle persone motivo di parlare circa un prodotto o servizio e nel facilitare quelle conversazioni.
La parola buzz è infatti onomatopeica e richiama il ronzio delle api: in estrema sintesi il buzz marketing rappresenta quindi la possibilità di raggiungere nel minor tempo possibile quello che viene definito "sciame", cioè un gruppo di utenti omogeneo per interessi rispetto a un tema o a una categoria di prodotti/servizi.
Siti e società di buzzing presso le quali puoi proporti come blogger influente per le campagne di marketing virale;
1. BuzzParadise
Una divisione di Vanksen Group (azienda Lussemburghese) operante in tutta europa, la cui attività è promossa in Italia da Luca Conti. Accetta campagne classiche e campagne media (con il tracking dell'audience). BuzzParadise valuterà la tua richiesta ed in base ai dati forniti la accetterà o meno.
2. ZZUB
Società di buzzing tutta italiana, Stefano Vitta ne è community manager.
Ogni attività degli iscritti determina un ranking che dà accesso a determinate campagne.
3. ReviewMe
Sito americano di buzzing orientato al pay-per-post.
E' una formula alla quale Google ha dichiarato guerra e non è il massimo dell'etica senza un disclaimer chiaro.
In ogni caso il funzionamento è semplice: troverai prodotti o servizi di cui parlare nella dashboard con relativo compenso che può variare da qualche dollaro a più di un centone (dipende dalla tua autorevolezza).
4. Payperpost
Analogo al precedente. Si viene pagati per scrivere post su prodotti o servizi.
Nessun commento:
Posta un commento