lunedì 16 febbraio 2009

LA Cultura dello stupro.

Cultura dello stupro è un termine usato per denotare una cultura nella quale lo stupro e altre forme di violenza sessuale sono comuni, e in cui le prevalenti attitudini, norme, pratiche e atteggiamenti dei media, normalizzano, giustificano, o incoraggiano lo stupro e altre violenze sulle donne.

All'interno del paradigma, gli atti di "innocuo" sessismo vengono comunemente usati per validare e razionalizzare pratiche normative misogine; ad esempio, si può dire che le barzellette sessiste promuovano la mancanza di rispetto per le donne e una contestuale mancanza di rispetto per il loro benessere, che in ultima analisi fanno sembrare accettabile il loro stupro e abuso. Esempi di comportamenti che tipizzano la cultura dello stupro comprendono la colpevolizzazione della vittima, la banalizzazione dello stupro carcerario e l'oggettificazione sessuale.

Il termine è ampiamente usato negli studi delle donne e nel femminismo.

In uno scritto del 1992 apparso sul Journal of Social Issues intitolato "Una ridefinizione femminista di stupro e assalto sessuale: fondamenta storiche e cambiamento", Patricia Donat e John D'Emilio suggeriscono che il termine ha origine come "cultura solidale con lo stupro" nel libro del 1975 di Susan Brownmiller, intitolato Contro la nostra volontà; uomini, donne e stupro.

La cultura dello stupro è stata descritta come dannosa per gli uomini oltre che per le donne. Alcuni scrittori come Jackson Katz e Don McPherson, hanno detto che è intrinsecamente collegata al ruolo di genere che limita l'auto-espressione degli uomini e causa loro danni psicologici.

È stata collegata anche all'omofobia. Ad esempio, Andrea Dworkin, in un discorso del 1983 disse: «Se volete fare qualcosa contro l'omofobia, dovete fare qualcosa contro il fatto che gli uomini stuprano e che il sesso forzato non è incidentale alla sessualità maschile, ma è in pratica paradigmatico.»

I Centri antiviolenza, i Telefoni donna, le Case delle donne, oltre ad aiutare e assistere le donne che hanno subito violenza, hanno organizzato sia in Italia che in tutto il mondo, molte manifestazioni e inizitive a partire dagli anni '70 per porre fine alla cultura dello stupro basato sul potere del uomo sulla donna.

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